Jago Geerts: "Con la Beta un feeling inaspettato"
- Marco Gualdani

- 11 nov
- Tempo di lettura: 3 min
Intervista esclusiva con il nuovo pilota Betamotor MXGP, che dopo anni in Yamaha volta completamente pagina

Ciao Jago,
è strano vederti con la maglia della Beta e non più con i colori Yamaha.
“Sì è vero. Dopo otto anni con Yamaha è un grande cambiamento per me, ma sono molto motivato e penso che sia bello cambiare e affrontare un nuovo capitolo della mia carriera”.
Perché hai deciso di firmare per la Beta?
“Ho provato la moto prima di firmare e sono rimasto impressionato dalle sue qualità; ho avuto un buon feeling da subito e sento che anche il team e la Beta sono davvero motivati a lavorare insieme a me. Posso dire che abbiamo già un ottimo rapporto ed è per questo che ho scelto di lavorare con queste persone e correre per Beta nei prossimi due anni”.
Per te si tratta di un cambiamento totale.
“Credo che fosse arrivato il momento di cambiare e voltare pagina totalmente: un nuovo team e moto completamente diversa. Negli ultimi due anni non mi sentivo a mio agio sulla Yamaha 450 ed è bello poter guidare una moto diversa con cui posso ricominciare da zero e ritrovare la fiducia. Così posso lavorare per migliorare e tornare al livello che avevo un tempo”.

Dopo così tanti anni su un certo tipo di ciclistica è strano che ti sia trovato così bene su una moto completamente diversa.
“Le due moto hanno poco in comune a livello di telaio e sospensioni, ma come ti dicevo con Yamaha ero in difficoltà, quindi ho apprezzato una moto proprio per il fatto di essere diversa. Ho avuto la sensazione di potermi fidare da subito nonostante la moto del test non fosse settata per le mie caratteristiche e questo è stato sorprendente. Anche se c’è ancora tanto da lavorare abbiamo una ottima base di partenza”.
Il tuo ingaggio ci permetterà anche di capire il valore della RX in mano a un top rider MXGP.
“Beta è entrata nel Mondiale da poco, ma la moto ha già fatto tanti progressi. Credo che anche per loro sia arrivato il momento di lavorare con un pilota del mio livello e allo stesso tempo credo che fosse il momento giusto per me per accettare questa sfida. Siamo entrambi alla ricerca di ottimi risultati e penso che abbiamo tutto per raggiungerli”.

Qual è il target per questi risultati?
“L’obiettivo è quello di combattere per la top five più volte possibile e credo che sia un obiettivo concreto, considerando il feeling che ho avuto da subito con la moto”.
Dove credi che si possa migliorare?
“Telaio e le sospensioni sono già a un buon livello, ci sono solo alcuni dettagli su cui lavorare per quanto riguarda il motore e le mappature, oltre ad altri piccoli particolari. Una parte del lavoro invernale sarà su quello, in modo da arrivare pronti all’inizio della prossima stagione”.
Abbiamo parlato solo di argomenti tecnici, ma credo che anche a livello mentale questa scelta ti faccia sentire più rilassato.
“Sento una nuova motivazione che mi porta ad avere voglia di lavorare sodo durante l’inverno. La squadra non mi mette alcuna pressione, ma sono consapevole di voler ottenere buoni risultati e penso che sia lo stesso anche per Beta. Probabilmente siamo un po’ gli underdog (gli sfavoriti), ma il nostro potenziale ci permette di puntare a tanti buoni risultati, cercando di migliorare costantemente”.

A volte essere gli sfavoriti è un vantaggio.
“Sì, non abbiamo tutti i riflettori addosso e questo ci permette di lavorare sodo senza troppe distrazioni”.
Quando un pilota cambia tanto come te, finisce che poi cambia anche il numero. Mentre tu hai tenuto il 93. Perché?
“Ho voluto tenere il mio numero perché ce l’ho da quando avevo penso 8 o 9 anni, quindi da molto tempo. Nei primi anni in MX2 ho dovuto guidare con il 193 quindi mi è già successo di correre con un numero diverso, ma per il futuro ho intenzione di cambiarlo solo per il numero 1”.
Debutterai agli Internazionali 2026?
“Sì, il programma è quello. Faremo le gare prestagionali in modo da capire se tutto funziona bene e arrivare pronti per la prima del Mondiale MXGP”.











