TransBorgaro 2025, report e classifiche
- Comunicato stampa

- 24 nov
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Altro grande successo per la 43a edizione della gara che riporta in pista i campioni di ieri

Il tracciato di via Stati Uniti a Borgaro Torinese ha visto impegnati i campioni degli anni 70, 80, 90, 2000 e i millennials, per la prima volta in pista a Borgaro. Oltre 10mila gli appassionati del cross che tra sabato e domenica hanno invaso il circuito per seguire i fuoriclasse presenti, capaci con prestazioni altamente spettacolari, di esaltare il pubblico, tra i quali Severino Ostorero, figlio dell’indimenticabile Emilio, e l’attore Franco Neri.
Nella categoria anni 70, forfait dello statunitense Broc Glover, fermato da un problema fisico, ma presente a Borgaro. Il campione statunitense, 7 trionfi nelle ultime 7 edizioni, ha incoronato il successore sbandierando la bandiera a scacchi che ha sancito il trionfo di Luciano Picco davanti a Donato Cristallo e Pietro Miccheli. Messo fuori gioco da una caduta nel finale della seconda manche, il belga Marc Velkeneers, vittorioso nella prima frazione.

Negli anni 80 ha trionfato, per l’ennesima volta, l’americano Doug Dubach, davanti al connazionale Bader Manneh e all’azzurro Federico Brondi.
Nella divisione riservata ai 90 primo posto per Alex Puzar, protagonista assoluto di giornata. Il pilota piemontese con due manches spettacolari ha relegato il russo Sergey Garin al secondo posto e il belga Bengt Laeremans al terzo.

Nei 2000 perentoria affermazione di David Philippaerts, primo in entrambe le manches a conferma di un dominio totale. Secondo posto per Chicco Chiodi, autore di due holeshot e di gare corse come sempre con un grande cuore. Terzo Lauris Freibergs e auarto a pari punti con Freibergs il nostro Davide Guarneri, in gara con il supporto logistico di 5 secondi.

Nella categoria millennials, novità assoluta di questa edizione, ha avuto la meglio Mattia Nardo, che ha preceduto Lorenzo Bonino e Denis Gentile. Il vincitore è stato premiato sul podio da Broc Glover.
Da segnalare, infine, il premio alla carriera consegnato ad Alberto Angiolini, due volte Campione Italiano negli anni 70, salutato e applaudito dal pubblico nell’emozionante giro d’onore che ha preceduto finale dei 2000.
















