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Jorge Prado; problemi, problemi, problemi

  • Immagine del redattore: Marco Gualdani
    Marco Gualdani
  • 15 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 16 giu

Il campione spagnolo esce da High Point con un risultato disastroso. Ma quali sono i problemi e quanto si può andare avanti così?

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Paradossalmente, Jorge Prado stava ottenendo risultati migliori nel Supercross di quanto stia facendo in questo avvio del Campionato Pro Motocross. Un torneo che, sulla carta, sarebbe dovuto essere più alla sua portata. Invece fatica, anzi, non è nemmeno l'ombra del fenomeno che ha vinto quattro titoli mondiali in Europa. La cosa preoccupante è che i suoi risultati invece che migliorare stanno peggiorando. Nella prima gara ha collezionato 31 punti (non male), poi 27, poi 14 e nell'ultima solo 10. Addirittura ha chiuso in 23esima posizione in gara 2, con una differenza di best lap rispetto al vincitore Tomac di oltre 16''! Finendo per essere ampiamente doppiato. Ok, pioveva...Ma c'è poco da scherzare, il problema è serio e non è di facile identificazione. Anche perché al mattino di quello stesso giorno Prado aveva fatto segnare il miglior crono nelle Q1, rifilando 2 secondi a tutti. Poi in gara è successo qualcosa; addirittura Paturel con la Suzuki lo ha passato in gara 1...

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Dopo la gara di High Point ha spiegato così la sua domenica infernale. "È stato un weekend difficile. Dopo le prove abbiamo apportato alcune modifiche che mi hanno aiutato a mettere a segno un giro veloce per la Q1. Nella prima manche sono partito abbastanza bene, ma ho faticato nel primo giro e ho iniziato ad avere problemi alle braccia, il che mi ha fatto perdere un po' di terreno. La seconda manche è stata un vero e proprio inferno di fango. Speriamo, ora con le prossime due settimane di stop, di poter migliorare molto e rimettermi in carreggiata per la prossima parte della stagione. Speriamo di poter apportare modifiche sostanziali e migliorare per poter lottare per le prime posizioni".

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La settimana scorsa, a Thunder Valley si era ritirato in gara 2 perché "Era difficile sentirsi a proprio agio su una pista su cui non ci ero mai stato prima. In Moto1 la pista era morbidissima, quindi abbiamo apportato alcune modifiche alla moto per Moto2, ma ho finito per trovare una buca in un solco profondo che mi ha destabilizzato e mi ha costretto a interrompere la mia manche".

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Che un campione del mondo possa ritirarsi per un motivo del genere non è credibile. Il problema di fondo è un altro e, in questo momento, non è noto. Si dà la colpa alla scarsa potenza della Kawasaki e di come questo possa limitare Jorge, creando agitazione e nervosismo. Ma sembra abbastanza evidente che il feeling tra lo spagnolo e la Kawasaki non sia sbocciato e lo testimonia come si continui a cambiare la posizione del manubrio o l'altezza della sella. E quando si perde fiducia poi è molto difficile ritrovarla.

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Ma si è anche parlato di come le piste siano difficili da interpretare, arrivando anche a minimizzare le linee che si creano nel Mondiale, perché troppo "banali", mentre quelle delle piste americane sono molteplici e quindi più difficili. Boh. Per Jorge è tutto nuovo e ci sta di avere bisogno di un periodo di adattamento, ma qui il problema è molto più grave delle peggiori previsioni.

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Che Kawasaki non sia troppo reattiva sulle richieste dei piloti è cosa nota e anche la sua politica di scegliere una direzione e mantenerla nonostante le indicazioni. Ma le variabili in gioco sono talmente tante che non è facile stabilire le vere responsabilità. Quel che è certo è che urgono soluzioni rapide. Kawasaki sarà disposta a continuare a pagare profumatamente un pilota con cui l'unico risultato ottenuto è una brutta pubblicità? Un pilota per giunta spagnolo? E, dall'altra parte, se il problema fosse davvero la Kawasaki, avrebbe senso per Prado continuare così e rischiare di buttare la chance di diventare un top rider nel motocross USA? Lui continua a spingere, sui social posta allenamenti continui ripetendo che è solo "questione di tempo". Ma il tempo corre veloce e il National dura solo 3 mesi... Le prossime gare saranno determinanti.

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