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KTM trasferirà la produzione in India

  • Immagine del redattore: Marco Gualdani
    Marco Gualdani
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Secondo Bajaj "la produzione europea è morta" e per azzerare i costi serve un accentramento delle risorse

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Con buona pace del CEO di KTM Gottfried Neumeister, che continua a fare dichiarazioni mirabolanti che poi non trovano riscontro nelle comunicazioni economiche ufficiali, si sta concretizzando quello che molti avevano preventivato: la produzione della moto KTM sarà sempre più legata all'India e sempre meno a Mattighofen. A dichiararlo è il nuovo azionista di maggioranza Rajiv Bajaj, che in una intervista alla CNBC TV18 ha chiarito che:


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“Triumph ha trasferito 15 anni fa la sua produzione in Tailandia, perché non può farlo anche KTM? La ragione principale sta nella grande competitività dei costi che l'India, la catena di fornitura indiana e i nostri eccellenti fornitori offrono. Dobbiamo ripristinare i costi di KTM. Dobbiamo ripristinare il marchio. E se si è in grado di farlo in modo efficace, credo che KTM abbia un futuro molto luminoso. Questo è fondamentalmente il motivo per cui è stato necessario che Bajaj intervenisse quando è stato necessario, a causa della crisi che si è abbattuta su KTM, per mantenere in vita questo marchio e questa operazione".


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Come sappiamo Bajaj ha coperto il debito con i fornitori di 600.000 milioni di euro lo scorso luglio e, come molti si aspettavano, adesso è nella posizione di dettare le proprie regole, che si traducono in una politica economica diversa dalle precedenti. Del resto è comprensibile: se salvi una azienda in enorme difficoltà, poi non puoi pensare di farla andare avanti come prima, perché rischi di avere lo stesso risultato. Questo può prescindere anche dal sito il produzione; il problema è che, secondo Bajaj:

"Dobbiamo riportare il marchio KTM al centro e da questo seguirà una grande semplificazione delle operazioni che avrà un effetto molto salutare sull'azienda. Dobbiamo assolutamente azzerare i costi. Per dirla in modo più semplice e diretto: la produzione europea è morta".


Sulla chiarezza del messaggio non ci sono dubbi. Quello che resta da valutare, però, è il rapporto non molto buono tra India e USA; i dazi per le importazioni dall'India in America sono del 50%, conseguenti al forte legame economico commerciale che lega l’India alla Russia. KTM ha una percentuale di vendite negli USA superiore al 30%. E non abbiamo parlato di dipendenti, indotto, governo austriaco. Spostare la produzione in India non è così semplice come dice Mr. Bajaj. Sotto la video intervista completa.





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