Maxime Renaux in Ducati: Yamaha non ci sta
- A cura della redazione

- 18 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Il francese ha chiesto di lasciare il team per la rossa, ma Yamaha vuole che siano rispettati i termini contrattuali e la questione non si sblocca

Nel casellario dei team del Mondiale MXGP 2026 mancano da riempire soltanto due slot: quelli della terza moto Ducati e quelli della seconda Yamaha. Lo scorso agosto vi avevamo anticipato, in assoluta anteprima, la volontà di Renaux di lasciare Yamaha per passare alla Ducati (qui l'articolo). Dopo un altro anno molto difficile, il francese ha più volte mostrato insofferenza verso il team, la moto e la situazione generale, ritenendo più vantaggioso per lui e la sua carriera andare sotto un'altra tenda.
E in agosto l'accordo con Ducati e il team di Louis Vosters era stato raggiunto e, in quel momento, sembrava anche possibile riuscire a trovare una soluzione alla rescissione del contratto di Renaux con la Yamaha.

Ma oggi la questione non è ancora stata risolta e non sembra di facile soluzione. Yamaha ha deciso di lasciare andare Renaux solo a condizione che vengano rispettati tutti gli accordi rescissori, che all'atto pratico sono ben più complicati di quanto sembrasse inizialmente: clausole, sponsor, attività, ecc.

Al momento è tutto fermo ed è una situazione che tiene in stallo anche altre realtà. Per esempio Vlaanderen. L'olandese sta ancora aspettando di capire quale sarà il suo prossimo futuro, strettamente legato all'evoluzione di questa querelle. Se Renaux riuscirà a convincere Yamaha a rescindere il contratto allora Calvin resterà in blu come compagno di squadra di Gajser. Diversamente, Maxime sarà ancora in Yamaha e Vlaanderen salirà sulla Ducati assieme a Seewer e Bonacorsi.

Il tempo passa e questa non è certo una situazione che può andare avanti ancora per molto. Ci sono i test da fare e tutta una serie di pianificazioni sulla prossima stagione che si fanno proprio in questo momento e che nessuna delle realtà sopracitate è nelle condizioni di poter fare. Se Ducati dovesse legittimamente spazientirsi, c'è Coldenoff che è in cerca di un manubrio per il 2026...











