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Il video di Cairoli "salvato" da Marshal Weltin

  • Immagine del redattore: Marco Gualdani
    Marco Gualdani
  • 14 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 lug

Nella caduta a Millville Cairoli è rimasto sotto la sua Ducati ed è stato liberato da un altro pilota, riportando diverse bruciature

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Per Tony Cairoli la seconda gara del Pro Motocross a Spring Creek non è andata come sperato. Nel primo giro della prima manche, mentre sgomitava a ridosso dei primi, è arrivato al contatto spalla a spalla con Cornelius Tondel con conseguente caduta come conseguenza dello sterzo chiuso, proprio al culmine della gobba di rallentamento all'interno della curva.


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Un episodio abbastanza ordinario per il motocross, se non fosse che, questa volta, nella carambola Cairoli è rimasto a faccia in giù sotto la sua Ducati, che lo ha schiacciato dalla parte dello scarico. In quella posizione Tony non riusciva a venire fuori con il collettore rovente che premeva sulla sua natica destra e sulla coscia.


Fortunatamente Marshal Weltin si è reso conto della situazione e ha "buttato" la sua manche per aiutare Antonio a uscire da quella situazione. Weltin ha mollato la sua Yamaha del team Gizmo Mods Rock River e ha tirato su la Ducati 222. Cairoli si è rialzato dolorante, con la maglia strappata e i pantaloni bruciati, con una vistosa ecchimosi sulla chiappa. Nonostante questo ha ripreso la gara e ha chiuso 23°, per poi correre anche gara 2 e finire 10° dopo un lungo confronto con Tomac.


L'episodio è passato un po' in sordina, ma esalta la bellezza del motocross in senso assoluto, tra la fratellanza dei piloti quando è davvero importante e la capacità dei grandi campioni di correre al amassimo anche quando le cose si mettono male.



Cairoli ha così commentato la sua domenica: “Gara uno è partita male, mi sono toccato con un altro pilota, sono caduto e la moto mi è caduta addosso dalla parte della marmitta, bruciandomi parte della gamba. Mi sono fermato per farmi controllare dai medici e poi sono ripartito, perché volevo finire la gara a tutti i costi per raccogliere quanti più dati possibili e da quarantesimi con un giro di ritardo, siamo riusciti a finire al 23° posto con un buon ritmo. In gara due non sapevo nemmeno se sarei riuscito a partire, invece tutto sommato è andata bene, ho stretto i denti e abbiamo portato a casa un buon 10° posto, nonostante il dolore. Nelle curve a sinistra potevo appoggiarmi alla sella e spingere ma a destra mi faceva male e non riuscivo a guidare al meglio. Peccato, perché sarebbero potute essere due buone manche nella top 10, ma abbiamo comunque dato il massimo, raccogliendo dati molto importanti. Ora portiamo le informazioni a casa e lavoriamo per la prossima sfida”.

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