Il video di Cairoli "salvato" da Marshal Weltin
- Marco Gualdani
- 2 giorni fa
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Aggiornamento: 1 giorno fa
Nella caduta a Millville Cairoli è rimasto sotto la sua Ducati ed è stato liberato da un altro pilota, riportando diverse bruciature

Per Tony Cairoli la seconda gara del Pro Motocross a Spring Creek non è andata come sperato. Nel primo giro della prima manche, mentre sgomitava a ridosso dei primi, è arrivato al contatto spalla a spalla con Cornelius Tondel con conseguente caduta come conseguenza dello sterzo chiuso, proprio al culmine della gobba di rallentamento all'interno della curva.

Un episodio abbastanza ordinario per il motocross, se non fosse che, questa volta, nella carambola Cairoli è rimasto a faccia in giù sotto la sua Ducati, che lo ha schiacciato dalla parte dello scarico. In quella posizione Tony non riusciva a venire fuori con il collettore rovente che premeva sulla sua natica destra e sulla coscia.
Fortunatamente Marshal Weltin si è reso conto della situazione e ha "buttato" la sua manche per aiutare Antonio a uscire da quella situazione. Weltin ha mollato la sua Yamaha del team Gizmo Mods Rock River e ha tirato su la Ducati 222. Cairoli si è rialzato dolorante, con la maglia strappata e i pantaloni bruciati, con una vistosa ecchimosi sulla chiappa. Nonostante questo ha ripreso la gara e ha chiuso 23°, per poi correre anche gara 2 e finire 10° dopo un lungo confronto con Tomac.
L'episodio è passato un po' in sordina, ma esalta la bellezza del motocross in senso assoluto, tra la fratellanza dei piloti quando è davvero importante e la capacità dei grandi campioni di correre al amassimo anche quando le cose si mettono male.
Cairoli ha così commentato la sua domenica: “Gara uno è partita male, mi sono toccato con un altro pilota, sono caduto e la moto mi è caduta addosso dalla parte della marmitta, bruciandomi parte della gamba. Mi sono fermato per farmi controllare dai medici e poi sono ripartito, perché volevo finire la gara a tutti i costi per raccogliere quanti più dati possibili e da quarantesimi con un giro di ritardo, siamo riusciti a finire al 23° posto con un buon ritmo. In gara due non sapevo nemmeno se sarei riuscito a partire, invece tutto sommato è andata bene, ho stretto i denti e abbiamo portato a casa un buon 10° posto, nonostante il dolore. Nelle curve a sinistra potevo appoggiarmi alla sella e spingere ma a destra mi faceva male e non riuscivo a guidare al meglio. Peccato, perché sarebbero potute essere due buone manche nella top 10, ma abbiamo comunque dato il massimo, raccogliendo dati molto importanti. Ora portiamo le informazioni a casa e lavoriamo per la prossima sfida”.
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