Motoklik il test in pista! Il fango ferma l'AI?
- A cura della redazione
- 29 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Scopriamo come è andata la prova pratica del dispositivo che consiglia il corretto setup delle sospensioni grazie all'intelligenza artificiale
Nel video sopra potete vivere la nostra esperienza in pista con il Motoklik (quello di attivazione, montaggio e la storia del prodotto lo trovate in fondo). Il video è un po' lungo, ma c'era tanto da dire e da testare considerando l'ambizione del prodotto di rivoluzionare il sistema di messa a punto delle sospensioni da motocross ed enduro attraverso l'aiuto dell'intelligenza artificiale.

La prova si è svolta sulla pista MX Bellinzago (NO), terribilmente minata dalle abbondanti piogge dei giorni precedenti al test. Sebbene la condizione di fango e soprattutto acqua abbia reso le cose molto difficili ai tester, ci ha anche permesso di valutare il Motoklik in una condizione assolutamente sfavorevole per una acquisizione dati: lo sporco che si attacca ai sensori, in passato, è stato spesso causa di problemi di lettura dei dati. Anche in questo caso a metà giornata abbiamo dovuto passare una spugna per pulirlo, ma la situazione era davvero molto "dirt".
Per capire la reale efficacia abbiamo messo in atto un protocollo di prova molto preciso: creare un setup estremo per capire quali soluzioni avrebbe consigliato il Motoklik. Lo stesso setup di partenza è stato usato dai due tester Jordy Manzoni e Marco Gualdani, che lo hanno testato in parallelo. Il primo risultato è stato vedere che le soluzioni non sono state le stesse. Il Motoklik ha evidenziato per entrambi un problema al mono ammortizzatore (valore corretto perché lo avevamo chiuso quasi del tutto), ma ha poi dato indicazioni diverse per gli interventi idraulici su forcella e bilanciamento.

Il primo step, in realtà, non è piaciuto molto a Manzoni, che lo ha trovato peggiorativo; e in effetti il suo tempo sul giro si è alzato. Siamo così andati avanti con una nuova richiesta di setup e al secondo tentativo Jordy si è sentito molto più a suo agio, al punto da abbassare il tempo sul giro di 4'' di passo, su tutto il turno. Non contento, ha fatto un ulteriore ingresso con il primo setup (quello da noi sbagliato) e non si trovava più bene come all'inizio.
Diverso il percorso di Gualdani, che sin da subito ha subito l'estremo settaggio del mono, con una sensazione di scarsissima aderenza su entrambe le ruote e un paio di "jolly" lanciati in giro per la pista. In questa condizione non si è sentito di spingere e ha solo completato i tre giri necessari al Motoklik per comprendere e offrire una serie di soluzioni. Messe in atto, Gualdani ha ritrovato feeling e ha abbassato il tempo addirittura di 13 secondi, proprio perché passato da una condizione di assoluta instabilità a una di maggiore sicurezza.
Questa è la sintesi di ciò che è accaduto in pista. A margine, però, ci sono una lunga serie di considerazioni, valutazioni, confronti indispensabili per capire a fondo il potenziale dei questo accessorio e che trovate tutti nel video in cima alla pagina. Qui sotto, la parte 1, quella dove abbiamo scoperto e spiegato il dispositivo nel nostro Maso Garage.
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