Matterley Basin, è la fine?
- Marco Gualdani

- 18 set
- Tempo di lettura: 3 min
Una delle piste più belle del mondo rischia di chiudere per sempre

Nella stessa intervista fatta da gatedrop.com in cui David Luongo annuncia l'annullamento del Mondiale elettrico dal 2026 (qui il link diretto all'articolo completo) si parla anche del prossimo GP d'Inghilterra e il CEO di Infront Moto Racing lascia intendere che la possibilità di tornare a Matterley Basin è scarsa.
"Grazie a Steve Dixon e al suo team, alla loro passione per lo sport e alla loro energia, il GP di Gran Bretagna ha potuto svolgersi negli ultimi anni. Il Matterley Basin è senza dubbio uno dei circuiti più belli e apprezzati al mondo. Il fatto è che ottenere le autorizzazioni e il supporto delle autorità locali per il Gran Premio nel Regno Unito è sempre più complicato, principalmente per motivi ambientali. Pertanto, stiamo valutando anche altre opzioni per il futuro per mantenere il Gran Premio di Gran Bretagna in calendario. È chiaramente nostra volontà continuare a portare il GP ai tifosi britannici".

Questa dichiarazione arriva a seguito di una edizione 2025 molto difficile del GP di Gran Bretagna, disputato in piena estate e dove sono emerse difficoltà nella preparazione del circuito, con tanta polvere e assenza dei più semplici servizi per pubblico e addetti ai lavori. In merito alle difficoltà l'organizzatore Steve Dixon aveva spiegato, sempre a gatedrop.com:
"Inizialmente dovevamo organizzare il GP ad agosto, ma saremmo andati in contrasto con il festival di Boomtown che sta diventando un evento molto importate e si è deciso di anticipare. In passato abbiamo organizzato gare anche a febbraio e marzo e alcune sono andate bene, ma c'è il rischio che in quel periodo sia troppo freddo. Quindi si è deciso per giugno".
E lì sono cominciati i problemi: "Quella è la stagione della nidificazione degli uccelli e per poter organizzare la gara abbiamo dovuto affrontare una enorme indagine ambientale, con i permessi che sono arrivati solo il venerdì. Poi faceva molto caldo e annaffiare la pista nei giorni precedenti era inutile, oltre che molti difficile per lo stato di siccità idrica della zona in quel periodo. Si è deciso di aspettare venerdì sera per irrigare, ma si è rotto un trattore e abbiamo perso molto tempo per ripararlo e sono saltati i piani. Così sabato c'era la polvere e per evitare di avere lo stesso problema domenica è stato deciso di innaffiare più del dovuto, creando un altro problema".

E non è tutto. Perché gli eventi nel Regno Unito adesso devono rispettare protocolli di sicurezza molto severi: "Molto deriva dalla legge Martin, che risale all'attentato di Manchester. E molto altro entrerà in vigore l'anno prossimo. Abbiamo dovuto far perlustrare la zona con cani antidroga e antiterrorismo per due ore prima dell'inizio dell'evento a causa del terrorismo, tutto questo tipo di minaccia è grande nel Regno Unito ora... beh, ovunque in realtà. Quindi siamo abbiamo una lista di priorità elevate a cui dobbiamo attenerci".
Ma la questione non è neppure questa. Il vero problema è che quella zona è passata da essere una pista da cross a parco nazionale, dove le moto non possono più transitare. Per questo motivo, negli ultimi anni la pista viene usata soltanto per il GP e nei restanti mesi è un'area naturale adibita anche al pascolo. I permessi sono sempre più difficili da ottenere, i protocolli sempre più stringenti, per non parlare dell'assenza dei servizi più semplici come la corrente elettrica, un impianto idrico nel paddock, strutture, reti internet ecc. In altre parole, non c'è niente e tutto deve essere allestito ogni volta da zero per il GP.

Se Infront dovesse trovare un'alternativa per ospitare il GP della Gran Bretagna (o forse l'ha già trovata) questo significherebbe la fine di una delle piste più belle del mondo, dove appena 12 mesi fa si è corso il Motocross delle Nazioni, una delle gare che resterà nella storia del motocross.












